La ressitenza è un’insurrezione popolare, quella
psicologica è un fenomeno difensivo del paziente, la resistenza è anche
la lotta per la liberazione da un invasore straniero; la resistenza
meccanica è la capacità dei materiali di resistere a forze esterne,
quella biologica è la resistenza di un organismo a specifiche sostanze.
Noi a cosa dobbiamo resistere? A diventare cloni? Automi? Pensiero unico?
Chi ora è grande è cresciuto con la sicurezza che un Supereroe prima o
poi, in caso di bisogno, ci sarebbe venuto a salvare, ed ecco allora
Wonder Woman, Batman, Cristo apparire come allucinazioni, mentre avanza
inesorabile l’alienazione. Di fronte a questa normalizzazione sociale,
tra usa e getta, consumismo e indifferenza, inerzia e appiattimento
dilagante, forse dovremmo compiere un atto di resistenza
all’incomunicabilità.
Allora noi teste ormai malandate, maltrattate,
incidentate useremo i nostri corpi come dei martiri per superare questo
assedio. E l’insieme delle nostre azioni, piccole azioni individuali
tutte insieme costruiranno questa nuova, nostra resistenza alla demenza
televisiva, all’omologazione, e al pensiero unico.
(Performance @ Peraspera 2012
montaggio video Tyrone Bertolo Broch)